su FAIRUZ

L'ultima intervista di Fairuz - Atene, 2007 (tradotta da Ali Raffaele)
Pubblicata sul numero della rivista greca LIFO del 05/07/2007

[I] Ti manca qualcosa della vecchia Beirut?
[F] Certamente! Mi mancano moltissime cose.

[I] Cosa?
[F] La pace, la bellezza di ogni cosa e la calma. A quei tempi erano ovunque, oggi invece sembrano del tutto scomparse.
La vita era piacevole, gioiosa e piena di piccole cose a cui non puoi dare un nome. Si viveva così come si respirava.
Ci sono cose che puoi solo provare ma non descrivere.

[I] Secondo te, come sono stati accolti in Oriente gli elementi occidentali introdotti negli ultimi anni nella tua musica?
[F] Il mio pubblico è aperto a tutte le nazioni e a tutte le culture, perchè la bellezza artistica non ha solo una ma più facce.

[I] Come greco, quel che sento nel tono della tua voce è un'intensa malinconia, che si percepisce anche nelle tue canzoni di stampo patriottico.
Concordi con quel che dico?

[F] Hai assolutamente ragione.

[I] Perchè?
[F] Perchè il picco della gioia è il dolore. Si tratta di qualcosa a cui penso sempre e che viene fuori quando canto. Le mie canzoni riflettono la bellezza e i valori che ho menzionato prima. La casa che amavo non esiste più se non nelle mie canzoni. Non ha nulla a che vedere con il luogo in cui vivo, in cui mi trovo.

[I] Ed è per questo che sorridi di rado?
[F] Dovresti incolpare le mie canzoni, che non parlano sempre di cose allegre. Sarebbe molto strano se le cantassi ridendo!

[I] C'è qualcosa che ti rende felice oggi?
[F] Il fatto che in molti posti del mondo non ci sono guerre e ingustizie.
Per permettere alla tua mente di pensare in modo creativo, devi vivere in pace, sicurezza e... Pace!
Non bisognerebbe preoccuparsi costantemente per la mancanza di cose come queste.

[I] Cosa cambieresti della situazione della tua area geografica?
[F] Le migrazioni. Se potessi, fermerei le migrazioni.

[I] Come trascorri di solito la tua estate?
[F] Dipende da quello che nasconde ogni estate.
Potrei essere occupata con dei festival ma eventi inaspettati, a volte, ti portano a passare l'estate nascosta in un bunker.
Ci sono programmi predefiniti, ma siamo sempre alla mercè delle situazioni.

[I] In estate canti solitamente nelle antiche rovine di Baalbek. Perchè hai scelto questo posto misterioso?
[F] Gli organizzatori dei concerti mi hanno scelto e io ho accettato.

[I] Il fatto di commuovere ed essere amata dall'intero mondo arabo ti impone delle responsabilità?
[F] Naturalmente.

[I] E come le esprimi?
[F] Con un gran timore di rispondere alle aspettative. Se non ci riesco, almeno vorrei non deludere.

[I] Nel mondo arabo, il nazionalismo è un fatto positivo o una maledizione?
[F] Direi che il nazionalismo è comunque importante e necessario. La patria è la nostra grande casa e dobbiamo accettarla così com'è.

[I] Cosa hai fatto durante l'assedio israeliano a Beirut?
[F] La guerra è iniziata la notte stessa del mio concerto a Baalbek, nel luglio del 2006. E' stato tutto immediatamente cancellato.
Siamo tornati a casa sotto i bombardamenti, ci siamo nascosti e abbiamo atteso che gli attacchi finissero.

[I] Durante la guerra quali sono state le tue maggiori paure?
[F] Mi sono preoccupata per il mio lavoro, per i miei figli, per la nostra vita e la nostra salute. Mi preoccupo sempre per ogni cosa.

[I] Cosa apprezzi maggiormente nel carattere di una persona?
[F] L'onestà e la generosità.

[I] Perchè hai smesso così presto di fare cinema?
[F] Non sono stata io ad aver smesso. Semplicemente, le circostanze non mi hanno aiutato.

[I] Cosa conosci della Grecia di oggi?
[F] Purtroppo non molto. Della Grecia conosco la mitologia e la storia antica. Ammiro Maria Callas. Amo la sua voce e apprezzo anche la sua personalità- La considero esattamente un sinonimo della Grecia. Mi commuovono inoltre le canzoni di Mikis Theodorakis e Manos Hadjidakis.

[I] Eri mai stata ad Atene?
[F] No. E' la prima volta che vengo qui.

[I] Non ami viaggiare?
[F] No.

[I] C'è un viaggio che vorresti fare?
[F] Il miglior viaggio è quello che faccio con le mie canzoni, ovunque mi portino, aldilà dell'essere lì fisicamente.

[I] Se ti fosse imposto di vivere fuori dal Libano, dove sceglieresti di andare?
[F] Andrei a Jibal al Sawwan.

[I] Cosa pensi di New York? Ti piace?
[F] New York, non credo si aspetti di sapere cosa penso di lei.

[I] Anche quando viaggi nei paesi arabi non trovi mai cose che ti piacciono?
[F] Ma sì, la generosità e la gentilezza, che sono tipiche del Medio Oriente.
I levantini sono persone molto emotive e questo è il nostro maggior problema.

[I] Ci sono delle volte in cui ti senti stanca, dopo decenni di agitazioni etniche?
[F] Sì, sono proprio stanca.

[I] Ti piacerebbe allontanarti da tutto?
[F] Come puoi ritirarti dalla realtà? Ovunque vai, ti segue sempre.

[I] Quale icona internazionale apprezzi?
[F] Direi Gandhi. In quanto a umanità, per la passione che nutriva per la pace, per il modo in cui è riuscito a imporsi.
La sua è stata una strada unica, che non aveva nulla delle bruttezze del nostro mondo.

[I] Qual è il maggior rimorso della tua vita?
[F] La prematura scomparsa di mio marito Assi. Il vuoto che ha lasciato nell'arte, nella mia famiglia.

[I] Quale frase potrebbe riassumere la tua filosofia?
[F] Qualunque cosa accada, non bisogna mai gettarsi nella disperazione e rinunciare.
C'è sempre una luce in lontananza, non importa quanto sia vicina o lontana.

[I] E in quei momenti preghi?
[F] Prego, sì.

[I] E nelle tue preghiere cosa dici?
[F] Se intendi sapere quel che dico nelle mie preghiere, poi si trasformerebbero da preghiere in notizie.

[I] Qual è la cosa più importante della tua vita?
[F] Il mio lavoro. Praticamente tutta la mia vita è il mio lavoro. Tuttavia mi preoccupo ancora perchè non mi sento ancora del tutto soddisfatta. La parola "pienezza" non esiste nella mia vita. La paura l'ha avvolta del tutto, ricoprendo anche quel che potrebbe generare piacere e soddisfazione nella vita.

[I] E Dio? Nella società libanese, con tutta questa grande tolleranza religiosa, Dio che lingua parla?
[F] Il mio Dio non parla: ascolta.

[I] Non hai mai letto qualcosa, anche una sola frase che ti ha cambiato la vita?
[F] No, la vita è troppo complessa per poter essere cambiata con una frase.

[I] Non credi sarà mai più semplice?
[F] Chissà, forse un giorno...

[I] In passato, hai conosciuto Umm Kulthum e Dalida. Che ricordi hai di allora?
[F] Memorie felici di un passato in cui tutti eravamo vivi, ma chi sfortunatamente è scomparso, non tornerà più.

[I] Qual è la cosa più preziosa che possiedi ancora?
[F] La mia voce.

[I] Cos'ha questa voce per far sì che sia così amata nei quattro orizzonti?
[F] Io non posso risponderti. Devi chiederlo a chi la ascolta.

[I] C'è una canzone in inglese che canti ogni tanto, da sola?
[F] Non una, ma più canzoni.
"Strangers in the Night", "Silent Night", "I Believe", e potrei aggiungere anche "In The Night" [sorride].
Generalmente tutte canzoni che hanno a che fare con la notte.

[I] Perchè proprio con la notte?
[F] Perchè la notte porta consiglio!